Con parere n. 3126 del 2012, il Consiglio di stato è intervenuto, in sede consultiva, sullo schema di Regolamento del ministero della Giustizia posto a definizione dei parametri per la liquidazione dei compensi dei professionisti a seguito dell’abolizione delle tariffe.
Nel testo del parere, il Collegio amministrativo suggerisce al Dicastero alcune modifiche, tra le quali si segnala l’eliminazione dei parametri cosiddetti a forcella con un valore minimo ed uno massimo (come quelli indicati per i commercialisti), con privilegio, per contro, del metodo del valore medio; ciò al fine di evitare che con i nuovi parametri vengano, di fatto, riprodotte le vecchie tariffe.
Con riferimento all’entità del corrispettivo, il Consiglio di stato consiglia di partire dalle vecchie tariffe professionali senza che l’adeguamento previsto, nei momenti di crisi per l'economia del Paese, venga necessariamente a corrispondere all'incremento Istat.
Per quel che riguarda le spese, per i giudici amministrativi le stesse dovrebbero essere inserite all'interno del compenso “unitario e onnicomprensivo” del professionista.
Infine, la mancanza di un preventivo di massima dovrebbe costituire – a detta del Consiglio - un elemento di valutazione negativa di cui il giudice debba tenere conto nella liquidazione del compenso finale. Premiati, con un aumento della parcella, gli avvocati che si spendano per la rapida conclusione del giudizio.
weekly news 28/2012