Il 14 febbraio è stato firmato dal ministro del Lavoro, dal ministro dell’Economia e da quello per la Coesione Territoriale il decreto che prevede lo stanziamento di 167 milioni di euro (140 milioni per il 2014 e 27 milioni per il 2015) per la sperimentazione della carta per l'inclusione in tutte le regioni del Mezzogiorno.
Le risorse verranno ripartire in funzione dell'ampiezza della popolazione che versa in condizioni di maggior bisogno.
Obiettivo – come specificato dallo stesso ministro del Lavoro – è quello di dar vita al più ampio intervento contro la povertà mai realizzato in Italia, pienamente giustificato dalla drammaticità della situazione attuale.
Si tratta di un passo importante verso il Sostegno per l'Inclusione Attiva (SIA), il primo strumento nazionale e universale di contrasto alla povertà che è stato delineato ex novo per l’Italia a settembre 2013, con un certo margine di ritardo rispetto al resto d’Europa. È da sottolineare che il SIA non è identificabile in un reddito di cittadinanza oppure in una carta acquisti; si tratta piuttosto di un aiuto specifico reso a tutti coloro che si impegnano a cercare lavoro, a prendersi cura dei familiari disabili, a mandare i figli a scuola e a farli sottoporre alle visite mediche periodiche.