Nelle more della ratifica dell'accordo “Fatca” (Foreign Account Tax Compliance Act) tra Usa e Italia, che giace dall'inizio dell'anno alla Camera per la prima lettura, il ministero dell’Economia ufficializza - comunicato stampa del 19 dicembre 2014 - la scadenza al 31 dicembre 2014 per la registrazione delle Istituzioni finanziarie italiane rilevanti ai fini Fatca nel portale dell’Internal Revenue Service (”IRS”).
La registrazione fa acquisire il codice Giin: l'identificativo attraverso cui le istituzioni finanziarie sono riconosciute ai fini dello scambio di informazioni in argomento.
Tra gli intermediari chiamati ad adempiere ci sono le banche, la società Poste Italiane per l’attività di bancoposta, le società di intermediazione mobiliare, le società di gestione del risparmio, talune imprese di assicurazione.
Per sapere se si rientra tra gli obbligati alla registrazione si può consultare l’articolo 1, n. 7 della bozza di decreto ministeriale attuativo dell’Accordo Fatca pubblicato, a fini informativi, il 2 luglio 2014 sul sito del Ministero dell'Economia e delle Finanze.
L'accordo Fatca è finalizzato al contrasto dell’evasione fiscale dei contribuenti statunitensi che effettuano investimenti finanziari per il tramite di intermediari esteri.
Ancora in alto mare la normativa italiana di scambio automatico dati di matrice statunitense
L’assenza di una normativa nazionale produce l'effetto indesiderato del rischio violazione privacy.
Questo in quanto gli intermediari non hanno regole giuridiche certe per poter richiedere al cliente, all’atto dell’apertura di un nuovo rapporto, un’autocertificazione comprovante il proprio status e trasmettere i dati sensibili alle Entrate.
Tuttavia, la registrazione decreta il via anche senza la norma.
Con la registrazione, infatti, gli intermediari finanziari devono:
- identificare i titolari dei rapporti finanziari detenuti in Italia da cittadini e residenti negli Stati Uniti
e
- segnalare le informazioni utili ai fini Fatca alle Entrate, che le trasmetterà a sua volta all’Irs.