Lo studio del Notariato n. 550-2014/T, approvato dal Consiglio nazionale del notariato nella seduta del 13-14 novembre 2014 e pubblicato sul relativo sito il 12 dicembre 2014, è focalizzato sui profili fiscali della cancellazione delle società dal registro delle imprese in presenza di beni immobili non liquidati né assegnati che risultano intestati alla società estinta nei pubblici registri.
I profili fiscali esaminati dal Notariato
Le problematiche analizzate dai notai attengono: alla possibile realizzazione di fattispecie impositive al momento della cancellazione della società dal registro delle imprese; alla possibile rilevanza fiscale di un eventuale atto ricognitivo della comproprietà dei beni da parte degli ex soci, redatto ai fini delle trascrizioni immobiliari, successivamente alla estinzione della società; ai poteri di accertamento degli uffici fiscali in relazione ai diversi momenti di rilevanza impositiva.
Lo studio, in primo luogo, evidenzia come, sotto il profilo civilistico, i beni non liquidati debbano ritenersi trasferiti, per successione, in capo ai soci, in regime di contitolarità.
A livello fiscale, detta situazione porta alla realizzazione, al momento della estinzione del soggetto, della fattispecie impositiva nelle imposte sui redditi e nell'Iva per destinazione a finalità estranee dei beni di impresa.
Se, poi, gli ex soci, dopo l'estinzione, realizzano atti di tipo ricognitivo, anche ai fini della formalità delle trascrizioni immobiliari, non si determinerebbe una imposizione proporzionale, nelle imposte sui trasferimenti.
Per i notai, infatti, l'imposta proporzionale di registro si applicherebbe solo in presenza di atti in senso proprio dichiarativi, oltre che per eventuali atti traslativi.