Per accertare il reato di dichiarazione infedele è legittimo il provvedimento di sequestro dei computer dello studio medico. Intanto, in presenza di dichiarazioni accusatorie secondo cui il software viene utilizzato per la gestione di una contabilità parallela, per rinvenire il corpo del reato può sempre disporsi la sua perquisizione. Poi l’utilizzo di un software attivabile solo con pen drive rende proporzionata l’ablazione dell’intero sistema informatico. Infine, ai fini dello svolgimento delle indagini penali, il pubblico ministero, diversamente dagli altri soggetti istituzionali, può sempre acquisire apparecchiature informatiche anche quando contengono dati sensibili. Così la sentenza n. 1159/2017 della terza sezione penale della cassazione (presidente Cavallo, relatore Scarcella) depositata ieri.