L’equiparazione delle partecipazioni qualificate a quelle non qualificate, presenta alcune incongruenze e incertezze, riepilogate da Assonime nella circolare n. 11/2018. Alcune questioni sono risolvibili interpretativamente. Ad esempio, con riferimento ai dividendi, possono sorgere incertezze sull’applicabilità della norma transitoria a una serie di ipotesi frequenti. Sotto l’aspetto transitorio, non è facile definire anche come gestire le minusvalenze a riporto che, nei diversi regimi (ivi compreso quello dichiarativo), il contribuente vanterà al 31 dicembre 2018. L’unificazione della massa qualificata con quella non qualificata dovrebbe estendersi anche a questi importi pregressi, con procedure non facili da gestire per intermediari e gestori. Insomma, tra modifiche auspicate e chiarimenti attesi, su dividendi e capital gain si deve intervenire.