L’Agenzia delle entrate, con il provvedimento del 28 febbraio ha approvato le nuove specifiche tecniche della fattura elettronica prevedendo 2 diversi codici di identificazione della fattura differita:
1 il TD24 che riguarda le fatture differite che i contribuenti utilizzano per le cessioni dei beni a seguito di emissione, al momento di effettuazione dell’operazione, di specifici documenti di trasporto (Ddt) ovvero per le prestazioni di servizi quando le stesse sono, al massimo al momento di effettuazione dell’operazione, idoneamente documentate;
2. il TD25 che riguarda le fatture differite emesse in caso di triangolare interna, vale a dire in presenza di una cessione di beni effettuata dal cessionario nei confronti di un terzo per il tramite del cedente. In questo caso la fattura deve essere emessa entro il mese dopo a quello della consegna o spedizione dei beni.
Le nuove codifiche delle tipologie di documenti da utilizzare facoltativamente dal 4 maggio, e obbligatoriamente dal 1° ottobre 2020, condizionano l’emissione della fattura differita. La previsione di una codifica specifica, che differenzi la fattura differita da quella immediata, ha il vantaggio sia per gli operatori sia per il fisco di poter trattare in automatico il documento e di poter operare un’immediata selezione degli stessi.