La crisi scatenata dalla guerra russo ucraina comporta una forte pressione sui prezzi delle materie prime e dell'energia. È utile quindi ragionare sulla risposta che gli Stati sono in grado di dare. Il primo tassello è costituito dal D.L. 17/2022 (Decreto Energia) che all'articolo 8 si preoccupa di fornire sostegno alle esigenze di liquidità delle imprese conseguenti agli aumenti dei prezzi dell’energia. In questo quadro si innesta la nuova comunicazione del temporary framework della Commissione Europea dello scorso 23 marzo, che tiene conto della crisi ucraina e delle ripercussioni sui prezzi di materie prime, gas e energia. Essa prevede i seguenti tipi di interventi, tutti al momento fino al 31 dicembre 2022: aiuti di importo limitato (§ 2.1) quali sovvenzioni dirette, agevolazioni fiscali e di pagamento etc., entro un limite massimo per impresa che non superi 400.000 euro, per imprese colpite dalla crisi, con un massimale di 35.000 euro per impresa per quelle attive nella produzione primaria di prodotti agricoli, della pesca e dell'acquacoltura; supporto di liquidità in forma di garanzie (§ 2.2), non cumulabili con quelle del Covid-19, secondo premi di rischio per le pmi pari a 25 basis point a un anno, 50 basis point al secondo e terzo anno, 100 basis point dal quarto al sesto anno (gli importi sono raddoppiati per le grandi imprese).