In base all'attuale quadro normativo, il regime di esclusione IVA previsto per le operazioni rese da taluni enti associativi a favore di soci e tesserati dovrebbe venire meno dall'1.1.2026, con l'effetto di rendere tali operazioni rilevanti ai fini del tributo, seppure nella maggior parte dei casi esenti (art. 5 co.15-quater del DL 146/2021 e art. 1 co. 683 della L. 234/2021). La riforma della disciplina deriva dall'esigenza di allineare la norma nazionale a quella unionale. Anche quest'anno, però, in base alle anticipazioni fornite, il Governo starebbe lavorando alla proroga del regime attuale. In particolare, in occasione della videoconferenza del 18.9.2025, il Viceministro dell'Economia Maurizio Leo ha reso noto l'avvio di interlocuzioni con la Commissione europea per ottenere una proroga ultrannuale. Peraltro, nell'ambito dei pareri espressi sullo schema di D.lgs. in tema di Terzo settore, sport e IVA, anche le commissioni parlamentari hanno indicato l'opportunità di mantenere l'attuale regime di esclusione dopo il 2026, pur garantendo la graduale attuazione dell'orientamento unionale. Inoltre, il Governo è stato invitato ad adottare ulteriori misure per il settore, ad esempio:
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facendo in modo che le esenzioni IVA ora previste per le ONLUS siano riferite, dal prossimo anno, alla generalità degli enti del Terzo settore, escluse soltanto le imprese sociali costituite in forma di società;
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parificando il trattamento IVA tra imprese sociali e cooperative sociali.