La Quinta sezione penale di Cassazione, con la sentenza n. 23551 depositata il 30 maggio 2013, ha confermato la decisione con cui il Tribunale del riesame aveva ritenuto legittima l'applicazione della misura cautelare del sequestro funzionale alla confisca per equivalente ai sensi dell'articolo 19 del Decreto legislativo 231 del 2001 nei confronti dei beni di una società nell'ambito di un'indagine in cui il rappresentante legale della medesima era accusato di truffa e falsa fatturazione. In particolare, il manager era stato sottoposto ad indagine per aver presentato delle false fatture ed una falsa documentazione contabile e amministrativa al fine di ottenere dalla banca delle anticipazioni in relazione a un contratto di appalto.
Secondo i giudici di legittimità, in particolare, era da ritenere priva di rilievo la circostanza lamentata dal ricorrente secondo cui il sequestro non avrebbe potuto essere disposto sul patrimonio dell'impresa in quanto le accuse, nella specie, erano state rivolte al legale rappresentante.
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