Con la sentenza 163/63/2013 la Ctr Lombardia, sezione di Brescia, interviene a chiarire che, per procedere alla rettifica da studi di settore, il Fisco è tenuto a dimostrare la sussistenza di gravi incongruenze tra ricavi presunti e quelli dichiarati dal contribuente, la capacità dello studio di settore a rappresentare la situazione economica del contribuente accertato e l'esistenza di altri fatti e circostanze gravi, precise e concordanti a supporto dell’accertamento.
Gli studi per come sono elaborati, infatti, non forniscono un risultato puntuale e preciso, ma solo una fascia di valori all'interno della quale si collocano, secondo canoni probabilistici, i ricavi/compensi che l'ufficio andrà a verificare.
Pertanto, il semplice scostamento dallo studio, senza tener conto della situazione specifica, si pone in contrasto con il principio costituzionale - ex articolo 53 - secondo cui ognuno è tenuto a pagare le imposte in base alla propria capacità contributiva.
Nel caso di specie, lo studio di settore in ambito edile, oggetto della trattazione, ha subito due correzioni negli ultimi anni, ma è rimasta la lacuna circa elementi come la diversità delle attività svolte e l'evoluzione.
weekly news 30/2013