L’iter che ha accompagnato la nascita del decreto legge crescita è stato piuttosto lungo. Molte norme sono state cancellate e poi riprese nel corso della lavorazione della bozza e alcune sono riapparse in forma modificata.
Alla fine, però, il provvedimento è giunto a definizione. Dopo essere stato approvato dal Consiglio dei ministri nella seduta di venerdì 13 giugno, ieri è stato illustrato alla stampa dai ministri dell’Economia, Pier Carlo Padoan, e dello sviluppo economico, Federica Guidi. Si attende ora solo la pubblicazione in “Gazzetta Ufficiale”.
Dunque, il quadro di norme per la competitività e la ripresa economia del Paese ormai è definito ed anche sulle coperture economiche non sembra ci siano problemi, come sottolineato dallo stesso ministro Padoan nel corso della conferenza stampa.
Pacchetto competitività
Il pacchetto di misure, pensato per dare una spinta concreta all'economia, si compone di alcune norme finalizzate a dare un impatto immediato oltre che strutturale alla ripresa e di altre che agiscono, invece, di più dal punto di vista della deregulation. Ciò su cui si è fiduciosi è il fatto che esso porterà dei benefici permanenti con un'accelerazione della crescita nei prossimi trimestri e l'innalzamento del livello di crescita potenziale.
Il tutto grazie ad un sostegno agli investimenti del comparto manifatturiero, con un credito d’imposta che in totale vale 1,2 miliari di euro; un supporto alla patrimonializzazione delle imprese; il rafforzamento dell’Aiuto alla crescita economica (Ace) soprattutto delle Pmi e misure semplificate per facilitare le quotazioni e l’accesso ai canali non bancari delle imprese.
Detassazione degli investimenti in impianti e macchinari
La misura più attraente per il grande impatto atteso è rappresentata dal cosiddetto “bonus macchinari”.
Verranno finanziati gli investimenti di importo minimo pari a 10 mila euro in macchinari e beni strumentali effettuati da tutte le imprese (sia Pmi che grandi imprese) nel periodo compreso tra l'entrata in vigore del decreto e il 30 giugno 2015. Tuttavia, per usufruire materialmente dell’agevolazione si dovrà attendere, dal momento che il credito di imposta del 15% sarà fruibile in compensazione dei tributi solo a partire dal 2016 e in tre quote annuali.