Sull’obbligo del contraddittorio preventivo, l’Agenzia delle entrate ha le mani legate. L’assenza di una norma che lo preveda, infatti, rende gli accertamenti privi di questa indicazione, comunque validi e non annullabili in autotutela. Tuttavia l’Agenzia tende una mano al contribuente, supplendo in un certo senso alla legge, e aumentando, con la prassi, i casi in cui invita i suoi uffici a chiamare il contribuente e a confrontarsi prima di spiccare l’avviso di accertamento. L’ultimo invito, in ordine di tempo, è quello relativo agli accertamenti immobiliari. Con la circolare n. 16/2016, infatti, l’Agenzia delle entrate prova a correggere il tiro dell’eccessiva rigidità della legge e chiede ai suoi funzionari «uno sforzo motivazionale supplementare rispetto a quanto richiesto dalla normativa» con l’obiettivo di ridurre i margini di conflittualità con i contribuenti. È questo il bon ton delle verifiche immobiliari che traccia il viceministro all’economia Enrico Zanetti.