Via libera al Jobs Act autonomi. Il Senato ha approvato definitivamente il disegno di legge recante misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato. “Le nuove norme introducono più welfare, più formazione e maggiori opportunità di crescita professionale per tutti i lavoratori autonomi”: hanno dichiarato Confprofessioni, Confassociazioni, Acta e Alta Partecipazione con comunicato congiunto del 10 maggio 2017. La presidente del Cup Marina Calderone: “Verso la pari dignità fra lavoro subordinato e autonomo. Ora l’equo compenso dei professionisti”.
L’Aula del Senato, nella seduta del 10 maggio 2017, ha approvato definitivamente il DDL 2233-B recante le misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato, cd. Jobs Act autonomi.
La legge, che sarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore decorsi quindici giorni dalla sua pubblicazione, si applica ai lavoratori autonomi, compresi i liberi professionisti iscritti agli Albi professionali, ai lavoratori parasubordinati e ai collaboratori occasionali. Sono esclusi dal suo ambito si applicazione imprenditori e piccoli imprenditori.
In sintesi il Jobs Act autonomi prevede, per i lavoratori autonomi:
- garanzie contrattuali più ampie nei contratti stipulati con la committenza;
- incentivi fiscali per le spese di formazione e di aggiornamento professionale dei lavoratori autonomi
- nuove tutele previdenziali in caso di malattia, infortunio e a favore della genitorialità;
- sostegno all’ingresso e al reinserimento nel mercato del lavoro con la previsione di sportelli dedicati presso i Centri per l’impiego.
Viene poi stabilizzata l'indennità di disoccupazione per i lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa – DIS-COLL, riconosciuta in via permanente dal 1° luglio 2017 ed estesa agli assegnisti e ai dottorandi di ricerca con borsa di studio.
Il provvedimento inoltre delega il Governo a emanare decreti attuativi:
- per l’individuazione di atti della PA la cui adozione può essere demandata a professionisti;
- per autorizzare le Casse di previdenza ad prevedere nuove prestazioni socio-sanitarie e previdenziali e prestazioni sociali a sostegno del reddito;
- per la semplificazione degli adempimenti per la tutela e la sicurezza sul posto di lavoro da applicarsi negli studi professionali
- per la costituzione di reti, consorzi stabili e ATI tra professionisti per la partecipazione agli appalti pubblici.
Un capitolo a parte della legge è dedicato allo "smart working", applicabile ai lavoratori subordinati che, con accordo scritto stipulato con il datore di lavoro, concordano di svolgere parte della propria attività lavorativa al di fuori dei locali aziendali e senza postazione fissa di lavoro, entro i soli limiti di durata massima dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale, derivanti dalla legge e dalla contrattazione collettiva.