Il consulente fiscale risponde del concorso nel reato tributario commesso del cliente quanto è l'ispirato-re della frode. Anche se a beneficiare direttamente dell'illecito è soltanto l’azienda assistita. L’aggravante prevista dall'articolo 13-bis, D.Lgs. 74/2000, ossia l’aumento della metà della pena quando il reato è ideato da un professionista attraverso l'elaborazione o la commercializzazione di modelli di evasione fiscale, scatta in presenza della «serialità». Una locuzione che, seppur non indicata espressa-mente dalla norma, si integra a fronte di «una certa abitualità e ripetitività della condotta incriminata». La III sezione penale della Cassazione, con la sentenza n. 1999/18, depositata ieri, ha confermato un sequestro preventivo per equivalente di beni mobili e immobili da 42 milioni di euro, a carico di un consulente indagato dalla procura di Milano.