Notizia

Con i nuovi indennizzi licenziamenti più costosi

Pubblicato il 07 luglio 2018 Il Sole 24 Ore; Italia Oggi

Il cosiddetto Decreto dignità non cambia l’impianto generale del Jobs Act per quanto riguarda i licenziamenti, tanto individuali quanto collettivi. I capisaldi sono sostanzialmente 2: in caso di licenziamento privo di giusta causa o giustificato motivo la sanzione è di regola l’indennizzo, mentre la reintegrazione resta un’eccezione limitata ai casi di discriminazione o di licenziamento disciplinare basato su fatti del tutto insussistenti; la misura dell’indennizzo è predeterminata e sottratta alla discrezionalità del giudice, essendo fissata a priori in due mensilità di retribuzione per ogni anno di anzianità di servizio, con un minimo e un massimo. Il “costo” di un licenziamento illegittimo è dunque, in linea di massima, certo e preventivabile. Il Decreto dignità si limita, infatti, ad intervenire sulle soglie minima e massima dell’indennizzo, che vengono portate rispettivamente a 6 e 36 mensilità di retribuzione (invece delle attuali 4 e 24). Questo vale per i datori di lavoro che occupano più di 15 dipendenti nell’unità produttiva (o 60 sul territorio nazionale). Ma l'aumento si ripercuote anche sulle piccole aziende che non superano tale soglia, per le quali l’indennizzo è dimezzato, con un massimo di 6 mensilità. Per queste ultime, quindi, in virtù della modifica, il risarcimento minimo per il licenziamento illegittimo sarà di 3 mensilità, invece delle attuali 2, restando invariato il massimo.

Prossime scadenze

Calendario
Scadenza del 16 giugno 2025
Mod. 730/2025

Per le dichiarazioni presentate al CAF / professionista abilitato entro il 31.5:consegna al dipendente / pensionato / collaboratore del mod. 730 e del prospetto di liquidazione mod. 730-3;invio telema...

Scadenza del 16 giugno 2025
Iva Liquidazione mensile

Liquidazione IVA riferita al mese di maggio e versamento dell’imposta dovuta. 

Scadenza del 16 giugno 2025
Irpef Ritenute alla fonte su redditi di lavoro dipendente e assimilati

Versamento delle ritenute operate a maggio relative a redditi di lavoro dipendente e assimilati (collaboratori coordinati e continuativi – codice tributo 1001). 

Scadenza del 16 giugno 2025
Irpef Ritenute alla fonte su redditi di lavoro autonomo

Versamento delle ritenute operate a maggio per redditi di lavoro autonomo (codice tributo 1040).