La recente misura di revisione del periodo di deduzione fiscale dell’ammortamento di marchi e avvia-menti rivalutati o riallineati oltre ad amplificare notevolmente la tempistica di deduzione fiscale determina un effetto dirompente sui bilanci delle imprese per la tenuta delle imposte anticipate (Dta) iscritte a fronte di queste operazioni. L’articolo 160 della bozza di DDL di bilancio prevede che nel caso di riva-lutazioni di marchi o di riallineamenti di avviamenti, tutte voci che ex articolo 103, Tuir si deducono in diciottesimi, si passi a una deduzione pari a 1/50. Esiste la possibilità di mantenere la deduzione in diciottesimi, ma si deve rientrare nella logica degli affrancamenti previsti ordinariamente dall’articolo 176, comma 2-ter, Tuir, quindi con una sostitutiva del 12% fino a 5 milioni di euro, del 14% da 5 a 10 milioni di euro, del 16% al di sopra. Il dietrofront fiscale lascia perplessi perché di certo mina principi basilari di certezza e impedisce alle imprese di pianificare correttamente il proprio operato. Ma impone anche una serie di considerazioni di bilancio che non paiono ponderate.