Sempre più frequenti i controlli fiscali sull'utilizzo del credito d'imposta per la formazione 4.0 ex art. 1 co. 46 - 55 della L. 205/2017. Vengono contestati diversi aspetti, come la ricostruzione non genuina dei percorsi formativi e la loro effettiva riconducibilità agli ambiti agevolabili.
Ad avviso degli Autori, la difesa del contribuente si può svolgere tanto sul piano delle previsioni normative (l'art. 6 del DM 4.5.2018 ha contenuto tassativo), quanto sul dimostrare la corrispondenza di ogni attività alle categorie individuate dal DM, evidenziando il legame con gli strumenti e i processi 4.0 adottati dall'impresa.
Viene inoltre rilevato che incongruenze o errori di compilazione (ad esempio l'indicazione nel registro presenze di lavoratori in realtà assenti) rischiano di compromettere la credibilità dell'intera documentazione, essendo quindi necessario mantenere una gestione coerente della documentazione.