Le holding industriali sono interessate da alcune norme del Ddl. di bilancio 2026 suscettibili di incrementare, in taluni casi in modo sensibile, il carico impositivo.
La prima norma rilevante è l'art. 18 sui dividendi, la quale, se approvata nel testo attualmente in discussione al Senato, determinerebbe l'inclusione integrale, e non più limitata al 5% del relativo ammontare, dei dividendi percepiti, ove la partecipazione detenuta nella società che li distribuisce sia inferiore al 10%;
l'aumento del prelievo graverebbe sui dividendi la cui distribuzione è deliberata a decorrere dall'1.1.2026. Effetti potenzialmente negativi per l'IRAP derivano, poi, dall'art. 21 del Ddl. di bilancio 2026, il quale aumenta di due punti percentuali, in via transitoria per il triennio 2026-2028, le aliquote IRAP per le banche e gli altri enti finanziari (la cui misura passa, quindi, dal 4,65% al 6,65%) e per le imprese di assicurazione (la cui misura sale dal 5,90% al 7,90%).
Ulteriori questioni, infine, potrebbero porsi in relazione alle operazioni sulle azioni proprie; l'art. 32 co. 1lett. a) del Ddl. di bilancio 2026, infatti, prevede l'imponibilità integrale dei maggiori valori delle azioni proprie cedute rispetto al loro costo di acquisto, pur se tali maggiori valori non transitano a Conto economico, ma sono iscritti in una riserva di patrimonio netto.