Il Comunicato degli Affari esteri, pubblicato sulla “Gazzetta Ufficiale” n. 13 del 18 gennaio 2010, rende operativa la nuova convenzione Italia-Stati Uniti riguardo ai rapporti fiscali tra i due Paesi, con effetto dal 16 dicembre 2009. Si è, dunque, perfezionato lo scambio degli Strumenti di ratifica previsto per l'entrata in vigore della Convenzione tra il Governo della Repubblica Italiana e il Governo degli Stati Uniti d'America per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le frodi o le evasioni fiscali. Le nuove norme in vigore da quest’anno fissano il quadro generale e non modificano, comunque, quelle già esistenti per i residenti statunitensi che lavorano in Italia. Nel caso di soggiorno, infatti, per più di 183 giorni questi resteranno assoggettati alle norme fiscali italiane. Sulla base della Convenzione, le nuove disposizioni saranno efficaci dal 1° gennaio 2010, mentre dal 1° febbraio 2010 entreranno in vigore le imposte prelevate alla fonte. A partire, dunque, dal prossimo 1° febbraio i sostituti d’imposta italiani che corrispondono, a residenti negli Stati Uniti, somme soggette a ritenuta alla fonte dovranno verificare la spettanza dei benefici, applicando dove previsto le nuove aliquote. In particolare, la ritenuta alla fonte sui dividenti scende dal 10% al 5% per le società Usa con partecipazioni in società italiane comprese fra il 25% e il 50%. L’aliquote alla fonte sugli interessi scende al 10% rispetto all’imposta del 12,5% prevista per i soggetti italiani. Analogamente, benefici sono contemplati in materia di royalities soprattutto se si considera l’esenzione integrale riconosciuta ai canoni da concessione di diritti d’autore. Gli stessi benefici potranno essere applicati simmetricamente anche ai percettori residenti in Italia, per le ritenute applicate negli Usa.
weekly news 03/2010