Nella serata del 17 febbraio è stato raggiunto un accordo tra il ministero del Lavoro, Regioni e parti sociali avente ad oggetto una forte azione di coordinamento per garantire – anche tramite la formazione – il rientro al lavoro di tutti coloro che sono stati sospesi dalle proprie attività a causa della crisi economica. L’accordo si articola attraverso 5 linee guida che il ministro del Welfare, Maurizio sacconi, aveva proposto lo scorso 15 dicembre e che vanno dall’utilizzo degli ammortizzatori sociali in deroga, all’utilizzo più mirato delle risorse per la formazione degli occupati, dei disoccupati e dei lavoratori in mobilità o in cassa integrazione. Nello specifico, il testo sottoscritto a Palazzo Chigi prevede i seguenti passaggi chiave: - uno stanziamento di 2,5 milioni di euro per il 2010 (derivanti dal Fondo sociale europeo, dai fondi interprofessionali e dal Fondo rotazione e alimentato anche con il contributo dello 0,30% sulle retribuzioni), con cui valorizzare la preparazione professionale degli inoccupati, dei disoccupati, dei lavoratori in mobilità e dei cassaintegrati; - la possibilità di fare accordi di formazione lavoro per il rientro anticipato dei lavoratori soggetti a procedure di mobilità. A tal proposito, si specifica che la formazione dovrà avvenire attraverso un metodo di apprendimento «per competenze» invece che «per discipline separate», o derivante dall'apprendimento sui banchi di scuola. Si dovrà, inoltre, rivalutare l'istruzione tecnico-professionale per fare in modo che i giovani possano entrare nel mercato del lavoro il più presto possibile; - il rilancio dei contratti di apprendistato e per gli over 50, i giovani e le donne, la possibilità di avere dei contratti di inserimento, con agevolazioni per il datore di lavoro che assume; - l’utilizzo del “libretto formativo” su cui potranno essere annotate tutte le indicazioni formulate dai “valutatori” indipendenti, che dovranno accertare le effettive competenze che i lavoratori hanno potuto acquisire; - il rilancio di una cabina di regia per l’analisi dei fabbisogni di competenze e figure professionali da ricercare su tutto il territorio nazionale in base alle specifiche esigenze mostrate dalle imprese. Per raggiungere tale obiettivo è prevista la stretta collaborazione di parti sociali e Regioni, che metteranno in comune tutte le informazioni a disposizione per promuovere la ricerca di figure professionali richieste dal mercato del lavoro.
weekly news 07/2010