I frutti della dichiarazione di inizio anno del direttore centrale contenzioso, Vincenzo Busa, in merito all’avviamento di un processo di monitoraggio degli orientamenti consolidati della giurisprudenza in contraddizione con la prassi seguita dall’agenzia delle Entrate, si sono visti recentemente con le circolari 18/E/2010 (che accoglie in realtà le nuove regole dettate dalla Comunitaria 2008) e 19/E/2010 (gli accertamenti da studi non possono basarsi solo sui meri scostamenti da Gerico), in cui la direzione suggerisce l’abbandono delle cause che hanno un’alta probabilità di soccombenza del Fisco. Lo spettro che pesa sull’adozione dell’abbandono del contenzioso è la condanna alle spese, soprattutto dopo le novità apportate a partire dal 4 luglio 2009 al codice di procedura civile. Il percorso intrapreso dall’Agenzia è, però, destinato a non fermarsi. Ormai che l’Agenzia ha imboccato la via della valutazione della sostenibilità dei contenziosi si presuppone che, anche in assenza di orientamenti consolidati o nuove norme comunque attese, ove evidente gli uffici saranno pronti, magari dopo indicazioni degli uffici centrali, ad abbandonare le liti inutili già in partenza.
weekly news 16/2010