La pronuncia n. 15585, del 30 giugno 2010, in linea con i precedenti di Cassazione, pone sulle operazioni indirizzate a ricostruire il patrimonio societario, con fondi utilizzati come finanziamento dei soci ed attraverso un contratto verbale tra socio finanziatore e società finanziata, l’aumento al 3 per cento dell’imposta di registro. Inutile immaginare l’impetuosità degli effetti di questa decisione, considerata la frequenza con cui avvengono le operazioni di aumento di capitale o di ripianamento perdite attraverso il ricorso al finanziamento dei soci. La strategia che si presume seguiranno i professionisti è lo spacchettamento delle operazioni di: “deliberazione” dell’aumento di capitale o ripianamento delle perdite; loro “sottoscrizione”; “liberazione” della sottoscrizione, mediante rinuncia del socio al credito rinveniente dal finanziamento in favore della società. Ognuna di queste, tolta la deliberazione, rimarrà al di fuori del verbale d’assemblea e consegnata con lo scambio delle carte tra soci e società.
weekly news 37/2010