Sembra ormai chiaro che il testo definitivo del collegato lavoro sia orientato verso l'eliminazione dell’obbligatorietà del tentativo di conciliazione reintroducendo la normativa che ne stabilisce la facoltatività. In alternativa, viene previsto che le controversie tra datore di lavoro e lavoratore dipendente siano risolte in sede di arbitrato, piuttosto che davanti al giudice del lavoro, in presenza della clausola compromissoria che lo prevede. Unica eccezione al ricorso all'arbitrato è quando il contrasto verte sui licenziamenti.Per i lavoratori non risulta conveniente ricorrere agli arbitri, anche per la questione economica, dato che il 2% del valore della causa va versato al presidente del collegio arbitrale. In caso, invece, di tentativo di conciliazione la causa ha costi irrisori
weekly news 41/2010