Durante la diretta Map di ieri, 14 aprile 2011, è stato reso un importante chiarimento riguardante il regime delle trasformazioni extra-Ue, che dallo scorso 1° gennaio aveva preoccupato non poco gli operatori economici.
Tale regime doganale, infatti, consente agli operatori economici di esportare temporaneamente le merci senza oneri e di reintrodurre il prodotto finito (prodotto compensatore) pagando dazi e Iva (diritti doganali) esclusivamente sulla lavorazione subita nel Paese extra-Ce. La base imponibile che verrà presa in considerazione sarà ricavata dalla differenza tra il valore dei prodotti compensatori e il valore delle materie prime/semilavorati temporaneamente esportati. Con l’immissione in libera pratica dei prodotti compensatori, la dogana procederà all’appuramento del regime di perfezionamento passivo.
Tuttavia, il regime del perfezionamento passivo non è esente da alcuni aspetti negativi. L’assolvimento dell’Iva sia in dogana sia mediante autofattura ha, infatti, aperto fin da subito il dilemma su una eventuale duplicazione dell’imposta. Da ciò è derivato un acceso dibattito che finalmente, ieri, ha trovato il suo compimento. La soluzione definitiva accolta è quella che propende per l’autofattura: i servizi di lavorazione eseguiti in un Paese terzo su beni destinati a essere reimportati devono essere assoggettati ad Iva al momento dell’effettuazione della prestazione, mediante autofattura. Così, all’Iva in dogana verrà sottratta l’uguale Iva già assoltà, annullando il rischio di doppia imposizione.
weekly news 15/2011