Anche se una Snc si estingue e si cancella definitivamente dai registri camerali, i debiti tributari non si annullano e il Fisco potrà agire direttamente nei confronti dei soci, senza preventiva escussione del patrimonio sociale. Nelle Spa, invece, in virtù del principio di responsabilità solidale dei soci, il Fisco può rivendicare le somme dovute nei confronti dei soci fino alla concorrenza delle somme da essi stessi eventualmente riscosse in base a quanto risulta dal bilancio finale di liquidazione.
Queste sono le importanti conclusioni raggiunte dalla Corte di Cassazione – Sezione tributaria, con la sentenza n.12799 depositata in cancelleria il 10 giugno 2011.
Nei primi gradi di giudizio, il ricorso dei soci in nome collettivo era stato accolto ed era stata annullata la pretesa erariale del Fisco adducendo come motivazione il fatto che l'ufficio non aveva fornito la prova dell'escussione preventiva del patrimonio della società, così come previsto dall'articolo 2304 del codice civile. La Corte, invece, ha ribaltato la decisione ritenendo che nelle società in nome collettivo, anche se ormai cancellate dal registro delle imprese, i soci rispondono illimitatamente di tutte le obbligazioni, anche fiscali, senza che il creditore debba procedere ad una preventiva escussione del patrimonio sociale della società. Dunque, si introduce una significato nuovo al dettato dell’articolo 2304 del Codice civile, secondo cui la preventiva escussione del patrimonio della società non è un “adempimento procedurale obbligatorio”, la cui assenza precluda una estensione delle obbligazioni ai soci. Infatti, secondo la disciplina attuale, i soci della società in nome collettivo rimangono coobbligati con la società stessa fino al completo esaurimento dei debiti sociali. weekly news 25/2011