Il voto di fiducia ha definitivamente approvato la Manovra bis che, in maniera preponderante, si incentra su misure antielusive, misure fiscali e modifiche strutturali riguardanti l'ordinamento tributario.
La lotta all’evasione passa attraverso la maggiorazione del 10,5% dell'Ires per le società di comodo e quelle in perdita sistemica. Per le società di comodo l’aliquota Ires sale, così, al 38%, mentre le società con bilanci in perdita per tre esercizi consecutivi vengono considerate automaticamente non operative.
È stato previsto, poi, un nuovo regime di tassazione per l'uso di beni intestati in maniera fittizia alle società. Infatti, nel caso di concessione di beni dall'impresa a soci o familiari dell'imprenditore, a canoni inferiori a quelli di mercato oppure nulli, la differenza sarà considerata reddito diverso in capo all'utilizzatore e per la società il costo sarà indeducibile.
Infine, è stata allargata ai Comuni la compartecipazione all'accertamento. Questi ultimi riceveranno nei prossimi tre anni il 100% delle somme riscosse a seguito delle segnalazioni qualificate inoltrate al Fisco. Significativa, inoltre, anche la riduzione del limite all'utilizzo del contante (da 5.000 a 2.500 euro, con esclusione delle sanzioni per le operazioni oltre soglia effettuate tra il 13 e il 31 agosto 2011).
Dal punto di vista del prelievo vero e proprio, la Manovra ha previsto l’innalzamento dell’ Iva ordinaria sui beni e sulle prestazioni professionali al 21%. L'innalzamento sarà operativo dalla pubblicazione del Decreto in “Gazzetta Ufficiale”.
Approvato anche il contributo di solidarietà del 3% sui redditi imponibili oltre i 300.000 euro lordi, mentre non vi sarà alcun doppio prelievo per i dipendenti pubblici e per le pensioni d'oro, per i quali è già in vigore il taglio del 5% per i redditi oltre i 90.000 euro e del 10% per quelli oltre i 150.000.
Per finire, si segnala l’inasprimento delle sanzioni penali per i reati tributari, con la previsione del carcere per chi evade oltre tre milioni di euro. I termini di prescrizione per i reati fiscali vengono elevati di un terzo, mentre il patteggiamento è ammesso solo se prima dell’apertura del procedimento di primo grado il contribuente salda il suo debito.
weekly news 37/2011