Per mezzo degli strumenti invasivi studiati ed introdotti recentemente, il contribuente costituisce un “libro aperto” per il Fisco, che può giungere a conoscere ogni movimento finanziario del singolo cittadino. Grazie a spesometro, nuovo redditometro e vari obblighi di comunicazione anche delle imprese, i movimenti del contribuente sono noti a 360 gradi.
Con lo spesometro, che fotografa tutti gli acquisiti effettuati sopra la soglia dei 3.000 euro, è possibile ricostruire la vera potenzialità del reddito del singolo. Con il redditometro, attraverso le oltre 100 voci che ora lo compongono, vengono fornite ulteriori informazioni patrimoniali. E da ultimo, con la comunicazione sui beni d'impresa concessi in uso a soci o familiari sarà possibile ottenere altre notizie su benefici extra reddito ricevuti.
Tutto ciò, confluendo nella banca dati dell'anagrafe tributaria potrà portare lo Stato a valutare in modo complessivo il patrimonio reddituale ed immobiliare.
Relativamente al redditometro, c'è molta attesa sui risultati che emergeranno dall'incidenza dei nuovi coefficienti applicati ai beni elencati rispetto a quelli in vigore in base al vecchio redditometro. Per esempio, con riferimento ai lavoratori domestici, l'Agenzia delle entrate rende noto che l'importo annuo preso a base riguarda, nel nuovo redditometro, il compenso e non i contributi versati, con la conseguenza che diminuisce l'incidenza del reddito in capo al contribuente.
weekly news 46/2011