L’articolo 19 del decreto "Salva Italia", approvato dal Consiglio dei ministri del 4 dicembre, contempla un’imposta straordinaria sugli importi dello scudo fiscale.
E' “una tantum” e colpirà chi si è avvalso dello “scudo fiscale” per il rimpatrio o la regolarizzazione dei capitali detenuti all' estero.
Il “contributo” aggiuntivo è stato fissato nella misura dell’1,5% sugli importi “scudati” e va ad aggiungersi a quanto già pagato a suo tempo con il primo scudo fiscale, quello previsto dal Dl n. 78/2009, fino all’ultimo realizzato tra il 2009 ed il 2010.
Il testo del decreto della manovra Monti fa riferimento ad un concetto lato di attività finanziarie proprio per ricomprendere in tale nozione qualsiasi forma di capitale emerso finora, comprese le attività immobiliari, i gioielli, i beni di valore, come i quadri, eccetera.
Si stima che la nuova imposta straordianria andrà a colpire i 182 miliardi di euro emersi e che frutterà alle casse dello Stato circa 2,73 miliardi entro il 2013.
Ai contribuenti che si sono avvalsi dello scudo fiscale, viene concessa la facoltà di pagare la tassa extra in due rate di pari importo entro il 16 febbraio 2012 e il 16 febbraio 2013. L’imposta straordinaria dell’1,5% potrà essere riscossa direttamente dagli intermediari abilitati che amministrano o detengono i capitali rimpatriati (Sgr, Sim, fiduciarie). In caso di cessazione del rapporto con il cliente scudato, l’intermediario dovrà segnalare all’agenzia delle Entrate i nominativi di coloro che non hanno versato l’imposta. E per non far nascere dubbi su quale dei due intermediari (il vecchio che si è occupato dello scudo oppure il nuovo che è subentrato in un secondo momento) debba considerarsi sostituto d’imposta, è necessario che la norma intervenga di nuovo con ulteriori chiarimenti, dato che in caso di mancato rispetto di questa disposizione, l’intermediario potrà incorrere in una pesante sanzione pari all’importo non versato.
Oltre alle somme scudate, la manovra Monti non esime anche mini-patrimoniali sulle altre fonti di ricchezza dei contribuenti (case, barche di lusso, aerei e prodotti finanziari). Sono state studiate una serie di misure frazionate che nel loro insieme dovrebbero assicurare allo Stato somme ingenti.
Gli interventi più consistenti sono previsti a carico delle abitazioni con la nuova Imu, il ripristino dell’Ici sulla prima casa e un nuovo tributo sui servizi e rifiuti che si sostituirà alla Tarsu. Ma, ad essere colpite saranno anche le auto di lusso (la tassa automobilistica sale a 20 euro per ogni Kw di potenza delle auto sopra i 185 chilowatt), le imbarcazioni superiori a 10 metri e gli aeromobili (elicotteri, alianti, motalianti, autogiri e mongolfiere).
Non sfuggirà, poi, una radicale riforma in materia di imposta di bollo sul possesso di titoli, strumenti e prodotti finanziari.
weekly news 49/2011