La confisca per equivalente sui beni dell'impresa è legittima solo nel caso in cui il profitto sia stato oggetto di “monetizzazione” essendo pur sempre necessario che esso costituisca “una concreta utilità, non una speranza, ancorché ancorata a un'intesa negoziale”.
Sulla base di detto assunto la Corte di cassazione, con la sentenza n. 3238 del 26 gennaio 2012, ha annullato un'ordinanza con cui il Gip del Tribunale di Lucca aveva disposto il sequestro preventivo nei confronti dei beni di una Spa accusata di responsabilità amministrativa ai sensi della Legge 231 quando l'oggetto della misura cautelare era rappresentato da un contratto preliminare delle unità immobiliari.
weekly news 04/2012