La Corte di cassazione, con la sentenza n. 2496 del 21 febbraio 2012, ha respinto il ricorso presentato da una Srl avverso la decisione con cui i giudici di merito avevano escluso la partecipazione agli utili e alle perdite dell’impresa da parte di un dipendente che, per contro, la ricorrente aveva qualificato come socio lavoratore in considerazione dell’assenza di un salario fisso, sostituito da un introito collegato ai ricavi del singolo punto vendita.
Secondo la Corte di legittimità, in particolare, il rapporto di specie era da considerare come subordinato a causa dell’assenza di elementi quali il controllo della gestione d'impresa da parte dell'associato ed il rendiconto periodico dell'assodante. Determinante, nel caso in esame, anche la circostanza che il lavoratore offrisse all’azienda solo una prestazione standardizzata.
weekly news 08/2012