Per tutelare il proprio patrimonio e difendere l'immagine dell'azienda, il datore di lavoro può sottoporre a controllo anche la casella di posta elettronica del dipendente sospettato di comportamenti lesivi del patrimonio aziendale.
E' quanto sancito dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 2722, depositata il 23 febbraio 2012, che ha respinto il ricorso di un dirigente di banca contro il licenziamento per giusta causa dovuto anche alla divulgazione di e-mail contenenti informazioni riservate.
I giudici - nel ribadire quanto previsto dall'articolo 4 dello Statuto dei lavoratori, che vieta il controllo a distanza dei lavoratori, ammettendolo in presenza di accordi sindacali - sottolineano che, in questo caso, la verifica della corrispondenza elettronica del dipendente è avvenuta solo dopo il manifestarsi dei suoi comportamenti illeciti e che si è resa necessaria per tutelare il bene dell'azienda.
weekly news 08/2012