La Corte di Cassazione, “a titolo di esempio”, stila un decalogo contenente una serie di fatti indice che caratterizzano l'incertezza normativa oggettiva che esonera dal pagamento delle sanzioni.
L'elenco è contenuto nella sentenza n. 8825, del 1° giugno 2012, con la quale la Corte sottolinea che solo un contrasto di giurisprudenza o di dottrina può portare all'esenzione dal pagamento delle sanzioni, non essendo sufficiente un documento di prassi poco chiaro. Spetta al giudice valutare e accertare i fatti indice i quali, una volta inseriti in procedimenti interpretativi della formazione corretti nella metodica, portano a risultati contrastanti e incompatibili tra loro.
I giudici hanno così respinto il ricorso presentato dal Comune di Como in relazione a delle sanzioni dovute per tasse di concessione governativa per contratti di telefonia mobile.
weekly news 23/2012