Sulla base di quanto disposto dal decreto “Salva Italia” (Dl n. 201/2011, convertito dalla Legge n. 214/2011), dal 1° luglio 2012 entrerà in vigore il divieto anche per le Pubbliche amministrazioni di effettuare pagamenti con denaro contante per un importo superiore a 1.000 euro.
Da tale data, dunque, anche le casse di previdenza non potranno più liquidare le pensioni di importi superiori ai limiti citati direttamente, ma dovranno accreditarle su un conto corrente postale o bancario o erogarle attraverso un libretto postale o una carta prepagata.
Il conto alla rovescia verso questa nuova modalità di erogazione interessa anche l’Inps.
Dall’Ente previdenziale fanno sapere che tutto è pronto e che a poco meno di una settimana dall’avvio della nuova procedura gran parte dei pensionati, che finora avevano optato per la riscossione in contanti, ha fornito all’Inps le coordinate per l’accredito. Per chi ancora non avesse provveduto, si ricorda che la comunicazione può ancora essere effettuata compilando i moduli per l’accredito bancario/postale, disponibili sul sito internet dell’Inps.
I pensionati potranno utilizzare alcuni "conti base", che, come previsto dall’articolo 27 del Dl n. 1/2012 (decreto c.d. "liberalizzazioni"), sono conti corrente a costi contenuti o senza spesa, destinati a evitare un aggravio di costi a carico dei percipienti. L’articolo in oggetto dispone, infatti, che “dovrà in ogni caso essere garantita la gratuità delle spese di apertura e di gestione dei conti di pagamento di base destinati all'accredito e al prelievo della pensione del titolare per gli aventi diritto a trattamenti pensionistici fino a 1.500 euro mensili, ferma restando l'onerosità di eventuali servizi aggiuntivi richiesti dal titolare”.
weekly news 26/2012