La Ctr Lombardia, con sentenza n. 46/28/12, fornisce un’importante chiarimento in materia di processo verbale di constatazione (Pvc).
I giudici milanesi, infatti, richiamando il principio generale sancito da alcune sentenze della Suprema Corte di Cassazione, hanno precisato che “la lettura dell'articolo 19 Dlgs 546/1992 si deve interpretare estensivamente identificando tra gli atti impugnabili tutti quelli che, a prescindere dal loro nome, avanzino una pretesa tributaria nei confronti del contribuente”. Ne deriva che l'atto di definizione emesso dall'agenzia delle Entrate a seguito di adesione al Pvc deve considerarsi un atto impugnabile davanti al giudice tributario. Tale interpretazione risulta – secondo la Commissione regionale – valida anche se analizzata dal punto di vista dell’orientamento costituzionale: sostenere, infatti, l’impossibilità di sindacare la corrispondenza dell’atto di definizione al contenuto del Pvc significherebbe limitare il contribuente nella tutela dei propri diritti, in violazione di quanto sancito dall’articolo 24 della Costituzione.
weekly news 26/2012