La Corte di cassazione, con la sentenza n. 27763 del 12 luglio 2012, ha confermato la misura cautelare del sequestro preventivo disposta nei confronti dei beni di un imprenditore, indagato per frode fiscale, sulla base di un’indagine effettuata dalla Guardia di finanza con riferimento ai conti bancari che lo stesso deteneva in Italia e all’estero.
A fronte delle doglianze dell’imprenditore, il quale lamentava l’illegittimità dell’utilizzo degli atti esteri in assenza di una rogatoria internazionale, i giudici di legittimità hanno sottolineato come la documentazione acquisita dalla Guardia di finanza, attenendo al procedimento di accertamento fiscale e avendo natura di atto amministrativo, esulasse dalla disciplina relativa alle rogatorie.
weekly news 28/2012