Prima dichiarato inammissibile, per estraneità al decreto sviluppo (Dl 83/2012), dai presidenti delle commissioni Finanze e Attività produttive della Camera, poi riammesso, in seguito al ricorso dei firmatari (poiché “finalizzati a favorire un miglior funzionamento del mercato del lavoro e, conseguentemente, a favorire lo sviluppo economico”), il pacchetto di emendamenti sulla riforma Fornero avrà vita dura.
Il ministro del Lavoro ha, infatti, già formulato l’ipotesi di un emendamento con proposte vicine a quelle dei partiti della maggioranza, ma resta ferma sul no alla richiesta di rinvio al 2014 dell’Aspi, partirà come previsto il 1° gennaio 2013. Nella proposta Fornero invece del rinvio è prospettato l’allungamento di 3 mesi della mobilità.
No secco anche sull'estensione ai parasubordinati della garanzia del conteggio dei contributi se il datore di lavoro non è in regola con i versamenti.
I partiti di maggioranza e il ministro del Lavoro si incontreranno per cercare di raggiungere un accordo sul testo degli emendamenti.
Il ministro del Lavoro ha, infine, cassato l’idea che i cospicui risparmi della riforma previdenziale possano essere utilizzati per la tutela degli esodati, poiché “sono interamente contabilizzati a risparmio del disavanzo pubblico e del debito” ed ha rassicurato che le pensioni non sono a rischio e la sostenibilità dell'intero sistema non è in discussione.
weekly 28/2012