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Spazio alle start up innovative con la conversione in legge del Dl Sviluppo bis

Pubblicato il 14 dicembre 2012 Il Sole 24 Ore; Italia Oggi

Nonostante le molte difficoltà incontrate, il D.L. Sviluppo-bis è giunto in porto, trasformandosi in legge dello Stato. Il provvedimento, approvato definitivamente dalla Camera, raccoglie al suo interno due novità significative: le start up innovative e l'Agenda digitale.

E' la prima volta che la legislazione italiana contempla la nozione di start up innovativa: si tratta di società di capitali, non quotata, detenuta almeno al 51% da persone fisiche, costituita da non più di quattro anni, con un valore della produzione inferiore ai 5 milioni di euro. Come oggetto sociale prevalente deve avere lo sviluppo di prodotti innovativi. Per essere considerata start up deve o effettuare investimenti per almeno il 20% in in ricerca e sviluppo oppure avere un terzo della forza lavoro composta da dottorandi, dottori di ricerca o ricercatori oppure essere titolare di un brevetto. Diverse le agevolazioni per l'assunzione dei lavoratori, che potranno essere remunerati parte con uno stipendio fisso e parte con stock option; previsti sconti fiscali Irpef e l'assenza di spese per l'iscrizione al registro delle imprese.

Ampio il capitolo dedicato alla digitalizzazione. Ogni cittadino ha facoltà di indicare alla P.a. un proprio indirizzo di posta elettronica certificata, attraverso cui ricevere ed inviare comunicazioni con le varie pubbliche amministrazioni. Carta d'identità e tessera sanitaria sono raggruppati in un solo documento elettronico. Le comunicazioni relative ai processi civili potranno avvenire solo telematicamente.  

La P.a. è obbligata ad accettare pagamenti in formato elettronico e deve indicare nei siti i codici Iban. Ogni operatore che effettui cessioni di beni o presti servizi, compresi i professionisti, devono munirsi di strumenti per ricevere pagamenti elettronici.

Sono esentati dal produrre lo scontrino fiscale coloro che operano in esercizi commerciali di media e grande struttura di vendita (più di 150 metri quadrati o 250 metri quadrati, in base alla popolazione comunale) nonché, senza alcun riferimento alla superficie del negozio, coloro che fanno parte di più punti vendita relativi ad un gruppo societario con un volume di affari annuo aggregato superiore a 10 milioni di euro; la condizione è la medesima valida per le imprese della GDO (trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri alle Entrate).

Infrastrutture. Credito d'imposta Ires e Irap , per un massimo del 50%, per le infrastrutture create con accordo tra pubblico e privato per importo superiore a 500 milioni di euro. L'agevolazione è limitata alle nuove opere e non a quelle già aggiudicate.

Ampliata la tracciabilità dei pagamenti nel settore agricolo-alimentare: introdotto l'obbligo di produrre l'elenco clienti e fornitori per i produttori agricoli esonerati dall'Iva (ossia con volume di affari sotto i 7.000 euro).

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