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Monito sul redditometro dalla Corte dei Conti. L ' Agenzia difende lo strumento

Pubblicato il 17 gennaio 2013 Il Sole 24 Ore; Italia Oggi

Il vicedirettore dell’agenzia delle Entrate, Di Capua, durante il convegno su “L'anagrafe tributaria nella prospettiva del federalismo fiscale” tenutosi al comando generale della GdF a Roma, spiega che per la circolare sul nuovo redditometro ci sarà ancora da aspettare e solo “quando la circolare sarà diffusa potrà decollare il nuovo meccanismo per la lotta all'evasione fiscale”.

Dai dati annunciati al convegno si apprende che i controlli saranno, come stabilito dalla convenzione con i sindacati, inferiori a 40 mila l'anno e non scatteranno per scostamenti fino a mille euro al mese (12 mila euro l'anno). Dello scostamento del 20% tra reddito speso e reddito dichiarato si terrà conto nella fase di accertamento. Si punterà sulle liste di evasori spudorati e finti poveri. Da Befera, il direttore delle Entrate, la chiosa: “è uno strumento che, a differenza del passato, abbandona il ricorso alla presunzione della disponibilità di pochi beni e si concentra sulla spesa effettiva del contribuente che non ha un reddito adeguato a supportarla”.

Per difendersi il consiglio è quello di conservare i documenti che dimostrino i pagamenti fatti da terzi, le donazioni, i regali in denaro e il pagamento delle rate del mutuo.

In merito, si registra l’intervento del presidente della Corte dei Conti, Giampaolino, che invita ad evitare un uso disinvolto di informazioni disallineate e non verificate e a muoversi con cautela ed efficacia probatoria: “È necessario che le amministrazioni verifichino sempre i risultati, soprattutto in quei casi in cui esistono situazioni in cui la titolarità formale di utenze e canoni non coincide con coloro che ne supportano l'onere finanziario. In questi casi sarà opportuno che gli uffici procedano con grande attenzione per arrivare all'effettiva titolarità soggettiva”.

weekly news 03/2013

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