La Corte di cassazione, con la sentenza n. 890 depositata il 16 gennaio 2013, ha confermato la decisione con cui i giudici di merito avevano ritenuto legittimo il licenziamento che un’azienda aveva comminato nei confronti di un dirigente sulla base della scelta di accorpare i compiti a lui affidati come direttore generale in capo all’amministratore delegato.
Con l’occasione, la Corte di legittimità ha ricordato come il licenziamento del dirigente è consentito tutte le volte che esistano ragioni oggettive tali da permettere di escludere la sua natura pretestuosa o arbitraria; lo stesso, quindi, non deve essere motivato da una giusta causa o da un giustificato motivo, e non va nemmeno dimostrata la mancanza di posizioni alternative da assegnare.
weekly news 03/2013