Ecco, per sommi capi, cosa conterrà la legge di stabilità 2014, domani all’esame del consiglio dei ministri.
La tassa sulle rendite finanziarie salirà dal 20 al 22%; i Comuni potranno derogare al patto di stabilità interno per 2 miliardi in due anni; l’imposta Trise, Tributo sui servizi comunali, sostituirà la service tax, con la prima aliquota dell’1 per mille. La Trise, composta da Tari sui rifiuti e Tasi sulle prestazioni indivisibili, sarà calcolata sulla superficie calpestabile - quota Tari - e progressivamente a partire da un'aliquota dell'1 per mille o da un corrispettivo di 1 euro a metro quadro - quota Tasi - che si sommeranno alle aliquote Imu per il tetto massimo dell'imposizione. L’Imu non si pagherà più solo sulla prima casa non di lusso.
Ma sono previste anche: la riduzione del cuneo fiscale, che per i primi anni di gradualità andrà a vantaggio dei lavoratori; detrazioni, sotto forma di sconti Irap, per le imprese che assumono a tempo indeterminato; il rifinanziamento della Cig in deroga, per il momento con 600 milioni di euro, e della social card; una miniproroga per l'ecobonus sulla casa.