La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 23994 del 23 ottobre 2013, conferma l'accertamento nei confronti di un contribuente per maggiori ricavi accertati dalle Entrate, anche se questi non ha incassato i crediti dalla pubblica amministrazione.
Il contribuente adduceva di non aver percepito, nell'anno di imposta per il quale si era provveduto all'accertamento, i maggiori importi che contestavano gli Uffici. La Corte sottolinea come l'atto di diffida e la messa in mora presentate al contraddittorio non siano sufficienti ad annullare l'atto impositivo.
Spetta al contribuente contrastare la pretesa fiscale basata su una prova per presunzione, dimostrando che il reddito è stato percepito in un periodo diverso da quello evidenziato dagli Uffici, o evidenziando impedimenti alla percezione o fattori che abbiano ostacolato l'incasso tempestivo dei compensi.