A poco più di quattro ore dalla sua decadenza, il Dl Imu-Bankitalia è stato convertito in Legge, la n. 5/2014 pubblicata sulla “Gazzetta Ufficiale” n. 23 del 29 gennaio 2014.
Al di là delle turbolente vicende politiche che hanno accompagnato l’iter parlamentare, il fatto importante per i contribuenti è che il rischio di dover mettere mano ai portafogli per pagare la seconda rata Imu 2013 è stato del tutto scongiurato.
L'articolo 1 del decreto, infatti, abolisce la seconda rata Imu per l'anno 2013 per una serie di immobili, fermo restando l'obbligo di versare il conguaglio, ossia la cosiddetta Mini- Imu, in quei comuni che hanno nel corso dell’anno 2013 deliberato una aumento della aliquota rispetto a quella base.
Inoltre, sempre lo stesso provvedimento ha previsto anche l’aumento al 128,5% dell'acconto Ires per banche e assicurazioni e la rivalutazione delle quote di Bankitalia.
Proprio su questo punto, il Mef per tranquillizzare coloro che si sono lasciati coinvolgere dalla polemica politica, rassicurando che “nessun regalo è stato fatto alle banche, perché la rivalutazione del capitale e una più equilibrata ripartizione delle quote di partecipazione alla Banca d’Italia non comportano alcun onere per lo Stato".