E’ pubblicato in “Gazzetta Ufficiale” n. 81, del 7 aprile 2014, il decreto Mef n. 57 del 20 febbraio 2014, recante il "Regolamento concernente l'individuazione delle modalità in base alle quali si tiene conto del rating di legalità attribuito alle imprese ai fini della concessione di finanziamenti da parte delle pubbliche amministrazioni e di accesso al credito bancario, ai sensi dell'articolo 5-ter, comma 1, del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27".
Con due anni di ritardo rispetto alla previsione del DL n. 1/2012, dunque, entrano in vigore dall’8 aprile 2014 le regole che le banche devono rispettare in presenza del rating di legalità attribuito all’impresa nel processo di istruttoria, ai fini della riduzione dei tempi e dei costi per la concessione di finanziamenti. Il rating di legalità è una sorta di voto attribuito alle imprese con oltre 2 milioni di fatturato dall'Antitrust.
I vantaggi del rating di legalità
Il rating di legalità diventa una tra le variabili fondamentali che devono essere considerate per la valutazione di accesso al credito dell’impresa. Ogni anno, le banche dovranno trasmettere alla Banca d’Italia, entro il 30 aprile, una relazione nella quale si motivano i casi in cui il rating di legalità non è stato utilizzato per l’erogazione del finanziamento, dandone dettagliata motivazione.
A loro volta, le imprese che hanno conseguito il rating di legalità, perché rispondenti ad una serie di requisiti etici e professionali, avranno il vantaggio di acquisire una preferenza in graduatoria, l’attribuzione di un punteggio aggiuntivo oppure una riserva di quota delle risorse finanziarie allocate.