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Start up, regole univoche da Mise e Unioncamere

Pubblicato il 23 maggio 2014 Il Sole 24 Ore; Italia Oggi

Due note, emanate rispettivamente il 29 aprile e il 7 maggio 2014 e redatte congiuntamente dal Ministero dello sviluppo economico (Mise) e da UnionCamere, dettano alcune regole sulle Start-up. 
La nota del 29 aprile 2014. Attestazione delle spese in R&S
Nella prima leggiamo della necessità che un legale rappresentante della Start-up, che per la prima volta si iscrive nella sezione speciale del Registro imprese o della Start-up e che, nella fase di aggiornamento, non ha depositato il primo bilancio presso la Camera di commercio (Ccia), attesti dettagliatamente le spese in attività di ricerca e sviluppo, se corrispondono o sono superiori al 15 per cento del maggior valore tra il costo e il valore totale della produzione aziendale. 

Viceversa, l’attestazione non è un obbligo per le Start-up che non hanno effettuato spese in ricerca e sviluppo nel corso dell'ultimo esercizio se scelgono tra i due seguenti criteri:
 - perlomeno un terzo della forza lavoro complessiva costituita da dottorandi, dottori di ricerca o ricercatori; 
- perlomeno due terzi della forza lavoro complessiva costituita da persone in possesso di laurea magistrale, società titolare, depositaria o licenziataria di brevetto registrato, o privativa industriale o, ancora, titolare di programma per elaboratore originario registrato. 
La nota del 7 maggio 2014. Agevolazioni camerali 
Nella seconda, l’ente pubblico e il Ministero fissano la durata degli incentivi camerali - esenzione dei diritti di segreteria, diritto annuale e imposta di bollo - per l'iscrizione della Start-up nel Registro imprese

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