Con sentenza n. 36182 del 27 agosto 2014, la Corte di cassazione ha confermato la confisca per equivalente disposta nei confronti dell'immobile di proprietà di un imputato accusato di essere il prestanome di una quindicina di società nell'ambito di un'indagine per associazione per delinquere e per reati di concorso in bancarotta fraudolenta pluriaggravata e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
Secondo i giudici di legittimità, l'uomo, consentendo la spendita del proprio nome nella formale rappresentanza di più organi societari, nonché il deposito della sottoscrizione per operare sui conti correnti societari, aveva compiuto plurimi atti di gestione societaria sintomatici dell'effettiva consapevolezza delle condotte integranti i reati fine dell'associazione.