La Cassazione, sezione III penale sentenza n. 37846 del 16 settembre 2014, è chiamata a decidere sul ricorso di un amministratore di una società accusato di reato in concorso con il consulente fiscale, ideatore di un illecito meccanismo e autore di false dichiarazioni atte a compensare debiti tributari e contributivi con crediti inesistenti.
L'amministratore tra i motivi del ricorso, ritenuti tutti infondati, contestava il fatto che il sequestro finalizzato alla confisca per equivalente non potesse essere applicato nei confronti di persone giuridiche per reati tributari.
La Corte risponde che, nel caso di specie, il sequestro delle somme della società deve ritenersi eseguito non “per equivalente” ma in forma specifica, trattandosi di un sequestro diretto del profitto confiscabile.
Dunque, se il profitto del reato è rappresentato da denaro, la confisca di somme nella disponibilità del soggetto, giuridico o fisico che sia, che lo ha percepito (anche in forma di risparmio d'imposta per evasione) avviene, alla luce della fungibilità, in forma specifica sul profitto diretto e non per equivalente.