Durante il question time in Commissione Finanze della Camera del 24 settembre 2014, molti i temi affrontati dal Governo.
Commercio elettronico
Nella risposta n. 5-03615, il ministero dell’Economia ha sciolto il dubbio sollevato da un interrogante, che chiedeva di esonerare dagli obblighi di fatturazione e certificazione dei corrispettivi gli operatori del commercio elettronico “diretto”, al fine di equipararli a quelli dediti al commercio elettronico “indiretto”.
Si osserva al riguardo che in base alle norme vigenti, i servizi resi con mezzi elettronici (e-commerce diretto) sono soggetti all’obbligo di fatturazione ai sensi dell’art. 21 del Dpr 633/72 e, dunque, non rientrano nelle fattispecie dell’esonero indicate dall’Agenzia delle Entrate nella risoluzione n. 274/2008. Si tratta, infatti, di prestazioni di servizi veri e propri che richiedono l’obbligo di fattura.
Qualche apertura potrebbe arrivare a favore dei soggetti privati, ma solo a partire dal 2015. È, infatti, in corso di definizione lo schema di Dlgs di recepimento delle nuove regole di territorialità per il commercio elettronico diretto (direttiva n. 2008/8/CE), che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio 2015 e che, in vista della prevista modifica del luogo di tassazione Iva, potrebbe portare il legislatore nazionale ad includere le operazioni di «business to consumer» nell'ambito di quelle esonerate dall'obbligo di fatturazione/certificazione dei corrispettivi, analogamente a quanto accade per l'e-commerce indiretto.