L’istituto del ravvedimento permette a chi commette una violazione tributaria, di rimediare spontaneamente, nel rispetto di precisi limiti temporali stabiliti dalla legge (articolo 13, Dlgs. n. 472/1997).
L’adesione “spontanea” permette di beneficiare di una consistente riduzione delle sanzioni amministrative previste, con possibili (in futuro) riflessi positivi anche sui reati fiscali. Tale “premialità” è giustificata dal riconoscimento da parte del contribuente del comportamento antigiuridico, sia dal risparmio di attività amministrativa nell’accertare l’illecito.
La legge di stabilità per il 2015 (L. n. 190/2014) prevede nuove tipologie di ravvedimento, con l’integrazione del citato articolo 13 del decreto legislativo n. 472/1997.