La maggioranza ha sicuramente il diritto di eliminare, dallo statuto della Spa, il diritto di prelazione, ma l'esercizio di questo diritto non può sfociare nel mero arbitrio soggiacendo, comunque, al limite dell'abuso.
Consentire, ossia, la rimozione della clausola di prelazione in presenza dei presupposti di fatto che legittimano l'esercizio del diritto ivi previsto – ad esempio nell'imminenza di una vendita – significa consentire l'abrogazione di fatto dello stesso diritto di prelazione, ad arbitrio della maggioranza.
Se questo accade, quindi, è evidente che la maggioranza ha esorbitato i limiti del suo diritto, incorrendo in un abuso.
E' quanto precisato dal Tribunale di Milano, Sezione specializzata in materia di impresa, con ordinanza del 22 gennaio 2015.